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Emilia Romagna

DANTE ALIGHIERI: 700 ANNI DALLA MORTE I LUOGHI DELL’ESILIO IN ROMAGNA

2 Giorni/1 Notte
Non ci sono notizie sicure sulla data dell’arrivo di Dante a Ravenna, ma è noto che, dopo il soggiorno a Verona alla corte di Cangrande della Scala, Dante accettò l’invito di Ravenna da parte di Guido Novello da Polenta, che accolse il poeta con gli onori che meritava, offrendogli la possibilità di coltivare i suoi studi e di terminare la stesura della Commedia. La memoria di Dante a Ravenna si conserva in particolare nella zona del Silenzio che comprende la tomba del poeta, il Quadrarco di Braccioforte, la chiesa di S. Francesco e il complesso conventuale francescano. Tracce della Ravenna trecentesca, dove Dante trascorse i suoi ultimi anni, sono ancora visibili anche in altri luoghi: le case dei Da Polenta e quella dei Traversari, famiglie ricordate dal poeta nella Commedia, la pineta nei pressi della città, citata nella descrizione del Paradiso terrestre del canto XXVII del Purgatorio; infine i monumenti tardoantichi che ospitano i mosaici, la cui luce pare riflettersi anche in certi passi danteschi, dal ricordo di Giustiniano (Paradiso, canto IV, 10-12) alla mistica visione nel Paradiso (canto XXXIII, 142-145). Nel 1321, impegnato per conto di Guido Novello in una ambasceria a Venezia, contrasse durante il viaggio la gravissima febbre che gli fu fatale: costretto a tornare a Ravenna, morì nella notte tra il 13 e il 14 Settembre.

Itinerario di viaggio

2 Tappe
MILANO CASCINA GOBBA – RAVENNA CITTA’ DANTESCA
Giorno 1

Ritrovo dei partecipanti, sistemazione in pullman e partenza per Ravenna. Tutta Ravenna si prepara al 2021, data importantissima in quanto si celebreranno i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, le cui spoglie mortali riposano nella città, da lui scelta come ultimo rifugio. A Ravenna infatti il Sommo Poeta ha passato, con i suoi figli, gli ultimi ma significativi anni della propria vita e ha concluso l’opera più studiata e celebrata della letteratura italiana: la Divina Commedia. Pensate che nel periodo storico in cui Dante Alighieri soggiornò a Ravenna, la città contava circa 200 chiese e 10 mila abitanti entro le mura! Molti dei monumenti visibili a Dante sono oggi in parte o totalmente distrutti, ma per fortuna sono anche numerosi e significativi i luoghi giunti fino a noi e questi ci permettono davvero di seguire le orme di Dante. Visita con guida della città. Come prima tappa, si visita la Basilica di San Giovanni Evangelista, per ammirare le decorazioni pavimentali del XIII sec., che secondo alcuni studiosi ispirarono a Dante alcuni versetti dell'Inferno e Purgatorio. Si procede quindi alla volta del centro storico; nel percorso si faranno alcune tappe nelle quali si daranno delle informazioni sulla presenza di Dante e dei suoi figli a Ravenna e su come fosse la città a quei tempi, andando a scoprire alcune delle testimonianze medievali superstiti. Si giunge quindi nella "Zona Dantesca", ovvero il fulcro della visita, in cui si vedono: la Tomba di Dante, i Chiostri Francescani, il Quadrarco di Braccioforte e la Basilica di San Francesco. Pranzo libero durante le visite. Al termine trasferimento in hotel, sistemazione, cena e pernottamento.
RAVENNA – FORLÍ – MILANO
Giorno 2

Prima colazione in hotel. Partenza per Forlì. Visita della Mostra “Dante. La visione dell’arte”. Perché Forlì? Perché Forlì è città dantesca. A Forlì Dante trovò rifugio, lasciata Arezzo, nell’autunno del 1302, rimanendo per oltre un anno presso gli Ordelaffi, signori ghibellini della città. Quali saranno le opere visibili nella mostra? Intanto quelle provenienti dagli Uffizi, come il ritratto dell’Alighieri e quello di Farinata degli Uberti di Andrea del Castagno: dipinti che solitamente non sono visibili al pubblico delle Gallerie, poiché situate negli spazi della chiesa di San Pier Scheraggio, inclusa nell’edificio del museo ma non accessibile al pubblico. Un altro ritratto di Dante presente nella mostra sarà quello di Cristofano dell’Altissimo per la serie commissionata da Cosimo I de’ Medici dedicata agli uomini illustri. Ma è sull’immaginario dantesco di Inferno, Purgatorio e Paradiso che si accende la ricchezza compositiva e iconografica degli artisti di ogni secolo: ci saranno quindi la Cacciata dal Paradiso terrestre di Pontormo e persino un disegno di Michelangelo che ritrae un dannato nell’Inferno della Divina Commedia, oltre a una selezione di disegni composti da Federico Zuccari per l’edizione cinquecentesca illustrata del testo. E poi i personaggi: un busto marmoreo di Virgilio, realizzato dallo scultore settecentesco Carlo Albacini, e una delle più recenti acquisizioni delle Gallerie degli Uffizi, la tela ottocentesca del protoromantico toscano Nicola Monti, Francesca da Rimini all’Inferno, oltre a numerosi altri prestiti da musei di tutto il mondo. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio breve tempo a disposizione. Partenza per il rientro.
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